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Non tutto il male viene per nuocere..

La valigia era quasi pronta, solo per scrupolo o forse perché un po’ ce lo aspettavamo, non avevamo ancora prenotato mancavano due giorni, ma questo ponte sarebbe stato nostro, al mare, in montagna, in città, la destinazione non era importante la parola d’ordine era: FUORI DI CASA.

È da un giorno che vedo Diego Armando strano: tossisce più del solito, ha già detto due volte che ha un po’ di freddo e non ha mangiato quasi niente anche se oggi c’era il suo piatto preferito il pesto. Se due indizi fanno una prova, tre sono quasi una certezza! Me lo sento, sta per arrivare..la febbre è in agguato!

Passa la nottata e al mattino dopo la prova termometro è d’obbligo. Bacio la fronte di Diego Armando e la sento leggermente accaldata, ho una gocciolina di sudore sulla fronte.. Il timore si sta trasformando in realtà, pochi minuti ed il verdetto arriva:  FEBBRE!

Ripongo la valigia nell’armadio, l’ho messa fuori dal ripostiglio giusto per fargli prendere un po’ d’aria e con lei ripongo anche la speranza di fare un ponte all’aria aperta, ci aspetteranno tre giorni chiusi in casa, parola d’ordine: SARÁ PER LA PROSSIMA VOLTA.

Quando Diego Armando ha la febbre ovviamente la prima emozione che nasce in me è l’ansia; io non sono una mamma apprensiva, forse lo è più mio marito, ma la febbre è proprio una cosa che mi terrorizza, quando sale di continuo un po’ di preoccupazione me la da ma per fortuna è tutto sotto controllo .

Ma come riuscire ad intrattenere un bambino di quasi 5 anni per tre giorni chiuso in casa, con 38,5 di febbre e più energie di me dopo 10 ore di sonno?

Lo so vi sembrerà strano ma spesso per lavoro e per i miei tanti impegni, non riesco a stare molto con mio figlio e quindi quando sono a casa con lui 24 ore al giorno per me è sempre una scoperta, ho la possibilità di godermelo a pieno e di assaporare i piccoli grandi cambiamenti di questa sua meravigliosa età. L’età in cui sei il suo più grande punto di riferimento, in cui una tua carezza, un tuo bacio oppure un tuo gesto di attenzione gli fanno esplodere un sorriso in pieno volto.

Cosa fate voi quando vi trovate in questa stessa situazione? Io non volevo deluderlo non volevo che si annoiasse, volevo che questi giorni fossero i nostri giorni insieme e cosi ho pensato a mille cose da fare con lui.

Prima di tutte la passione che ci accomuna per i dolci, abbiamo iniziato a pasticciare in cucina, abbiamo chiacchierato davanti a pacchi di zucchero e di farina sparsi per tutto il tavolo.

La musica di sottofondo non deve mai mancare, ci avvicina, ci fa cantare a squarciagola sbagliando le parole, ma tanto non conta, l’importante è guardarci negli occhi mentre all’ennesima nota fuori posto, ci scappa da ridere.

Non poteva mancare la pasta di zucchero, tanta, colorata e abbondante, tutta per lui e per le sue creazioni.

dav

 

Le giornate sono lunghe e la sua energia per fortuna non tende ad assopirsi. La febbre scende solo dopo che gli ho dato la medicina e quando si riprende ha già voglia di passare al prossimo gioco .

 

Dopo pasta di zucchero e dolcetti, passiamo ad un altro gioco fantasioso. Mi armo di scotch e colla vinilica e iniziamo a decorare, tagliare, colorare e ad incollare che neanche in un’intera puntata di Art Attack si fanno tutte queste creazioni.  Poi arriva il momento dolcezza, quello che mi riempie il cuore e che mi fa sempre scendere una lacrimuccia: il disegnino dedicato a me!

Un cuore grande al centro della pagina ed una mamma con le mani e le braccia lunghe. Quelle mani e quelle braccia che sanno stringerlo quando ha bisogno di sentirsi protetto.

dav

 

Il momento della nanna sta per arrivare, la prova termometro ancora non è superata e  la febbre sta facendo il suo corso.

Ma non importa so che non è nulla di grave e che presto tornerà in forma, in fondo non tutto il male viene per nuocere.. Ok, non siamo andati in giro, non abbiamo fatto il viaggio tanto desiderato, ma a volte la felicità è cosi a portata di mano, è proprio a un passo da noi, basta approfittarne, basta riconoscerla, basta saperla afferrare!

Mentre lo vedo dormire cosi beato e sereno penso che l’amore per me ha il suo piccolo grande nome il suo e ringrazio la vita per avermelo donato.

mde

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