Se dovessi fare un sondaggio tra i genitori lavoratori a tempo pieno , su quante ore trascorrono a giocare con i propri figli , riceverei sempre la stessa risposta e cioè non abbastanza . Non so voi ma dopo una giornata di lavoro , io torno a casa distrutta , la forza di conversare ridotta ai minimi termini e l’unica prospettiva interessante è quella di buttarmi sul divano a capofitto .
Con un bimbo di cinque anni ovviamente i programmi sono altri , entro dalla porta Diego Armando mi corre incontro, mi abbraccia e mi dice: “mamma che bello che sei tornata”.Ho ancora il cappotto addosso ,il manico della borsa tra le mani,neanche il tempo di dargli un bacio che già mi chiede di andare a giocare con lui .
Mi basterebbe un pizzico del suo entusiasmo , un briciolo della sua energia per trovare la giusta carica . Eppure io l’ho già consumata tutta , tra viaggi , impegni di lavoro e ciò che comporta la routine di una vita piena e intensa. Ho giusto il tempo di scendere dai miei tacchi , che dopo pochi minuti mi ritrovo seduta sul tappeto del salotto ricoperta di giochi.
Chiariamoci io non sono una mamma perfetta , di quella che riesce sempre pronte ad inventare il mega entusiasmante gioco di turno . Sono una mamma che cerca di rispettare le esigenze del proprio figlio, ma che ogni tanto ha bisogno di tempo per lei , per la casa , per il proprio marito .
Ed allora a volte alla domanda mamma giochiamo mi capita di dire di no ,perché quando rientro a casa la mia giornata non finisce ma inizia : c è la lavatrice da fare , il lavoro da ultimare per il giorno dopo , l’articolo del blog da scrivere e qualche torta da creare . E soprattutto spesso, ho bisogno di staccare la spina di ricaricare le mie energie, di solitudine.
Cosi ho trovato un modo per trasformare i miei interessi in un momento di condivisione, tra me e lui , faccio in modo che non sia io ad entrare nel suo mondo che sia lui a venire nel mio . Facciamo le torte insieme , gli lascio scegliere le foto da postare sul blog o addirittura le faccio fare a lui , ci divertiamo un sacco e piano piano i mie interessi diventano un gioco che ci lega e ci diverte . Anche apparecchiare la tavola o cucinare sono dei momenti di condivisione importanti,che conciliano la vita quotidiana con il gioco e per altro insegnano a rendersi utile .
Per i nostri bimbi tutto può diventare un gioco basta davvero poco , ed anche il senso di colpa per non trascorre abbastanza tempo con loro , si trasforma in un momento produttivo e divertente, facendo sentire il nostro bambino sempre più parte di noi . Se avete una passione , un interesse coinvolgetelo , non sono mai troppo piccoli per capirlo. Ovviamente dovete renderlo adatto alla loro età ,altrimenti si annoieranno in un attimo. Io ad esempio ricordo con grande affetto quando la sera mio padre al ritorno dal lavoro, si metteva a suonare il pianoforte , mi metteva accanto a lui e cercava senza grande esito di insegnarmi qualche nota . Era chiaro che la musica non sarebbe stata la mia strada ma in quel momento poco importava , per me la cosa più bella era che lui mi dedicasse del tempo, che noi due stessimo insieme condividendo dei momenti che per me sono diventati indelebili . Oggi dopo tanti anni ricordo ancora la prima canzone e forse l’unica che è riuscito ad insegnarmi , una canzone che mi lega a lui e al suo ricordo.Facciamoci conoscere sempre di più dai nostri figli loro hanno tanta voglia di crescere con noi .